Il Ciclismo: nascita di un amore

1952 - Brindisi. Ricordo  quel giorno in particolare,  il 1 maggio, festa del lavoro. Era la vigilia del mio quindicesimo compleanno. Un grande avvenimento avrebbe avuto luogo in città: una gara ciclistica in circuito con un percorso cittadino che interessava le vie principali del centro.
Da tempo io ero stato “preso” dalla passione per le gare ciclistiche e per la precisione dalle imprese di Coppi e Bartali al Tour de France 1949, protagonisti incontrastati, che avevano distanziato tutti gli avversari sulle montagne ed erano giunti rispettivamente primo e secondo a Parigi!
Corsi in piazza quindi per assistere all’evento. Una moltitudine di spettatori faceva da cornice lungo le vie del centro, dietro le transenne; io mi feci largo per vedere i corridori. Provai una grande emozione: maglie multicolori con le scritte delle varie società sportive di Bari, Lecce, Taranto, Foggia. Mancava la squadra di Brindisi! Chiesi ad uno spettatore che sembrava competente e tifoso che conosceva gli atleti che si apprestavano a disporsi a ventaglio su varie file sulla linea di partenza; il tifoso mi disse che a Brindisi non c’era nessuna squadra , ma che un atleta di Brindisi apparteneva alla società ”Ariani Cisternino” e me lo indicò. Aveva appunto la maglia di tale società e sulla schiena spiccava il n.5! Si  chiamava Gino Canepa (Gino pensai, come Bartali), aveva una bicicletta “da Corsa” (come tutti del resto) e si leggeva sui tubi la marca: la bici era gialla, il marchio era “Girardengo” un famoso corridore del passato.
Finalmente i giudici ed il direttore di gara avevano radunato i partecipanti e tutti erano pronti a scattare al via; la gara si intitolava “1° Coppa Città di Brindisi”, titolo scandito a gran voce dallo speaker al microfono. Io ero emozionantissimo, con il cuore che batteva forte... Via! Il gruppo era schizzato via a gran velocità. Le tornate si susseguivano ed il contagiri indicava a ritroso i giri  che mancavano all’arrivo.Vedevo sfrecciare i ciclisti, scattare ed inseguirsi e nelle prime posizioni c’era Gino Canepa. Ero diventato un suo tifoso, anzi ormai era il mio idolo! Anch’io un giorno sarei diventato un corridore e magari bravo come lui; chissà, forse era solo un sogno, ma restava il mio sogno. La gara era interminabile e le tornate si susseguivano; c’era stata una selezione ed un gruppo di undici atleti si era avvantaggiato sul gruppo che inseguiva i fuggitivi. Finalmente un suono di campana scandiva l’ultimo giro e la folla era in trepidante attesa dell’arrivo e della volata. Il tifo era veramente impressionante: dall’ultima curva in fondo al vialone vedemmo spuntare i corridori.Volata interminabile e vittoria nettissima di Gino Canepa che precedeva i rivali con sicurezza dominando lo sprint. Aveva vinto lui, come lo avevo immaginato, il numero cinque!
Quella giornata fu determinante per me perche’ avrebbe dato una svolta alla mia vita sportiva!
Finita la gara, assistetti alla cerimonia della premiazione sul podio posto sull’apposito palco con la consegna delle coppe ai primi classificati, le foto, gli applausi della folla, pensai: chissà se un giorno riuscirò anch’io a salire sul podio e ricevere il premio destinato al vincitore!

1953 - Bari. Il 16 agosto vinsi la mia prima gara importante a Bari: Campionato Regionale Pugliese-Lucano categoria esordienti!
Fui premiato con la coppa e la maglia di campione. Il mio sogno si era realizzato, grazie ai consigli ed insegnamenti che tu Gino mi avevi impartito. Mi ero impegnato duramente negli allenamenti perché ero determinato a raggiungere gli obiettivi che avevo programmato. Non ero più uno dei tanti ragazzi senza scopi nè ideali ma avevo trovato nello sport la mia vera “dimensione”che avrebbe così  caratterizzato tutta la mia vita impostata sullo sport, quello vero, senza doping e che ancor oggi pratico con soddisfazione ed in ottima salute. Grazie Gino, perche’ questo lo devo anche a te che sei stato il mio allenatore ma anche “maestro di vita”.

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