RIFLESSIONI SULLA MIA VITA SPORTIVA

Pensando a quante discipline sportive hanno caratterizzato la mia vita, non so come abbia fatto a fare tanti sport così diversi tra loro, quasi parallelamente ed in contemporanea. Dunque, da bambino amavo il calcio, e subito divenni un appassionato della Juventus di Boniperti e Sentimenti IV, il portiere, ruolo che mi affascinava, passioine rafforzata poi nell’aver visto “dal vivo” in partita il portiere della squadra della mia città, FIUME, divenuta nell’immediato dopoguerra “RIJEKA”(Jugoslavia, ora Croazia). Il portiere del Rijeka si chiamava Raunich, un grande portiere che in seguito fu nazionale.  Ebbene, io passavo tutti i pomeriggi al campo per vedere gli allenamenti della squadra e mi piazzavo dietro alla porta di Raunich per vedere le “parate”. A lungo andare, lui si accorse di me e mi chiese se mi sarebbe piaciuto diventare un portiere. Al mio cenno di assenso, da quel giorno mi faceva una specie di cronaca mentre gli arrivavano i tiri in porta durante gli allenamenti, impartendomi preziosi insegnamenti. Divenni a circa 11/12 anni un buon portiere e tutte le squadre mi volevano Nel 1948 mi trovavo in provincia di Arezzo, essendo uscito dal territorio Jugoslavo con la mia famiglia, ed un giocatore della Rijeka che si trovava anche lui nella zona, conoscendomi mi portò a Firenze e ad Arezzo per farmi vedere dagli allenatori del settore giovanile. Sarei potuto rimanere nei “Pulcini” dell’Arezzo ma io non me la sentii di rimanere da solo, lontano dai miei genitori a 11 anni!

(L’Arezzo militava in serie B, nel girone di centro Italia). Trasferitomi al Sud, a Brindisi, nel 1949 non c’erano settori giovanili nella squadra locale e quindi “ripiegai” all’Istituto Salesiano, dove si praticava davvero il calcio per ragazzi e quindi proseguii a giocare nelle squadre dell’Oratorio e nei Campionati interni, anche perchè frequentavo le medie nell’Istituto. Ad un certo punto, una nuova passione mi “prese”: Il Ciclismo. Seguendo le gesta di Bartali e Coppi (al Tour del France) mi appassionai anche del ciclismo e mio padre mi comperò una bici per recarmi ai “Salesiani” a scuola a che distavano circa due kilometri da casa mia. Un sacerdote poi, appassionato di ciclismo, spesso organizzava gite ai santuari vicini in comitiva, naturalmente in bicicletta! Casualmente mi capitava poi di vedere qualche gara ciclistica in città e l’avvenimento mi entusiasmava. Il passo fu breve, decisi che volevo diventare un corridore e fare le gare in bici. C’era un noleggio di  bici e di moto in città, gestito da un tipo curioso che si chiamava Elia, ed io, quando racimolavo qualche soldo, noleggiavo una bici “tipo corsa” (aveva solo il manubrio da corsa...senza cambio) e mi avventuravo per le strade fuori citta’ (tutte sterrate). Ricordo che una volta forai e ritornai a piedi! Finalmente il grande giorno. Come premio per la mia promozione in terza media, mio padre mi accontentò e mi comperò proprio quella bici che in noleggiavo abitualmente. In un secondo tempo comperai il cambio ed una sella da corsa oltre ai pedali con fermapunte e cinghietti. Così ebbe inizio la mia “carriera” (che dura ancora...) da ciclista. Avevo quidici anni (1952) quando vidi una gara in circuito, in centro, nella città e vidi per la prima volta i corridori alla partenza con i numeri sul dorso, le maglie colorate, le borracce ed i caschi. Fui folgorato. Seguii la gara e divenni subito tifoso dell’unico corridore locale che tra l’altro, vinse la gara in volata. Aveva il numero 5, numero che  risultò in seguito vincente per me e che mi accompagnò come una cabala..nella mia vita sportiva. ( sempre vincente!) Il Campione locale si chiamava Gino (come Bartali..) Canepa.  Io lo avvicinai subito e divenni un suo pupillo. Era diventato il mio allenatore. Iniziai a fare le mie prime gare (assieme a ciclisti adulti.. poichè non c’erano gare per esordienti e allievi, e mi distinsi subito, sempre con i primi a contendere la vittoria e le prime posizioni. Finalmente trovammo una società ciclistica che aveva il settore giovanile, la Libertas di Fasano. Io mi tesserai come esordiente  e mio padre mi premiò nuovamente per la mia ammissione all’istituto Geometri comperandomi una bici da corsa “vera”: un LEGNANO, la bici di Gino Bartali.
Cominciai cosi a partecipare ed a vincere TUTTE le corse della mia categorie e divenni Campione Pugliese e Lucano Esordienti nel 1953!
La mia carriera di ciclista era iniziata, ma non avevo lasciato il calcio (portiere) e d’inverno, quando la stagione ciclistica era in sosta, partecipavo al campionato calcistico. Per farla breve, dal 1954 sino a tutto il 1955 corsi nella categoria allievi  e vinsi i titoli su strada, Pista(velocità) e Ciclocross! La svolta: Al raduno collegiale nazionale dove furono convocati tutti i Campioni delle varie regioni, a Castrocaro, in vista dei Campionati Italiani di Forlì, il direttore sportivo nazionale mi suggerì di fare palestra durante l’inverno per irrobustirmi (pesavo kg.62 altezza cm. 178) ed io, tornato a casa, mi recai in una palestra, quella che frequentavamo nelle ore di ginnastica all’Istituto Geometri, e la sera si praticava la ginnastica con gli attrezzi: Pertica, Parallele, Cavallina, Sbarra, Funi, clavette ecc. In un angolo c’era un tipo che maneggiava un bilanciere ed aveva discreti muscoli. Anche lui era un ginnasta, ma si rinforzava a parte, sollevando pesi. Aveva un libro, di un certo John Vigna con la copertina nera, dove c’era la foto di un atleta campione del mondo (Mister Universo) Steve Reeves. Sfogliando le pagine del libro, vidi che c’erano delle illustrazioni degli esercizi con i pesi ed anche delle foto dei campioni dell’epoca. L’indomani ero gia in libreria ad acquistare il libro. Subito mi procurai un bilanciere (con una vecchia serranda di un Garage e costruii i pesi con le lastre di Pietra leccese (quelle che qui servono per pavimentare le terrazza) e così iniziai a “costruire i muscoli”! Mi allenai  per più di un anno ed arrivò il giorno in cui avrei dovuto fare il servizio militare di leva. Anticipando i tempi, mi iscrissi al concorso della Polizia di Stato e fui assunto ed arruolato. Destinazione: Milano. A Milano mi iscrissi alla Palestra Tullio Ricciardi.



La palestra era gestita e diretta da un atleta imponente, dal fisico "fuori dagli schemi", insomma come si diceva allora di stile "Americano": Spalle larghe, vita esile, braccia "grosse". Infatti era già un campione che partecipava al Mister Universo professionisti (l'unico che conoscessimo allora)a Londra, sigla NABBA. Inoltre era un bravissimo allenatore, e seguiva personalmente tutti gli allievi della Palestra. Si chiamava Francesco Conti (In seguito poi avrebbe aperto una catene di Palestre in Lombardia..)
Debbo moltissimo a lui per avermi impostato ed insegnato le basi dell'allenamento con i pesi. Era il 1958, gennaio, ed io iniziai ad allenarmi con un peso personale di kg.67. Ebbene, in pochi mesi mi trasformai, dandoci dentro con gli allenamenti e sollevando sempre pesi più pesanti. L'alimentazione era a dir poco da "indigestione": Mangiavo di tutto e tantissimo, mangiavo sempre. Ovviamente le proteine erano il pasto fondamentale, ma mangiavo anche carboidrati, verdura, frutta ed..anche dolci. Allora non si facevano diete particolari. Se si voleva aumentare di peso, bastava mangiare tanto; a vent'anni il metabolismo era a 1000 e si bruciava tutto. Dopo circa un anno di allenamenti "pazzeschi" riuscii a pesare kg.75, abbastanza definito con il giro vita di circa 75/78 cm. Nessuno curava la definizione a quei tempi, bensì era prioritario diventare grossi e sempre più forti. Nel 1960, mi prosciolsi dal servizio di polizia (avevo la mia fidanzata a Brindisi che mi aspettava...) e tornai a Casa. Acquistai un set di pesi (200kg. di dischi!) dalla rivista Cultura Fisica e decisi di "aprire" una Palestra. Affittai un locale (circa 50 mq. un pò piccolo ma sufficiente per iniziare.)
L'attrezzatura era composta da manubri e bilancieri, panche varie ed un Pulley rudimentale costruito dal fabbro. Comunque gli "allievi" iniziarono ad affluire ed in breve formammo una squadra di culturisti che partecipava alle prime gare, sia di sviluppo muscolare che di Panca, Stacco, squat e slancio stile libero. Dopo qualche anno fui assunto nell'Amministrazione Provinciale  di Brindisi, all'ufficio tecnico come disegnatore progettista ed in un secondo tempo il Comune di Brindisi, Assessorato allo Sport, mi destinò in uso un grande locale annesso al nuovo Palazzetto dello Sport per ospitare la palestra di pesistica visto il successo riscontrato.
Dopo le mie performance di Mister Puglia, Salento, Sud Italia, Ercole Apollo ed Atleta d'Italia, la federazione FIdCF di Firenze (Rivista Cultura Fisica, Presidente Tullio Ricciardi..) fondammo la sezione Sud Italia FIdCF e le gare si susseguirono ovunque. Brindisi era diventata la Capitale del Culturismo nel Sud Italia. Sorsero così varie palestre e società sportive, mentre io mi dedicavo anche a scrivere articoli di insegnamento sulla rivista Cultura Fisica.
A periodi poi, "staccavo la corrente" e ritornavo a correre in bici, perdendo ovviamente un pò di muscoli ma a vantaggio della definizione. La forma ideale era l'Altezza-Peso:Cioè altezza cm.180 peso kg.80.
Il mio peso "fluttuava dagli 85 ai 75 kg. in base alle attività sportive che praticavo. Nel contempo, giocavo sempre a calcio (portiere) nella divisione regionale dilettanti ... e proseguivo così a fasi alterne...
1970: Scoperta dell'immersione subacquea! Ricordo la prima volta che mi misi la maschera, il tubo e le pinne: Ero entrato in una "nuova dimensione" e fui subito stregato!  Ero come un pesce. Nuotare e scendere sul fondo marino mi esaltava.  in breve divenni Istruttore subacqueo e da "buon cacciatore raccoglitore" iniziai a praticare la caccia subacquea con gli autorespiratori (bombole) spingendomi sempre più in profondità a stanare le cernie. Oggi la caccia subacquea con gli ARA non è più consentita ed anche il pesce scarseggia, ma qualche bel polpo si trova ancora immergendosi in apnea.
Tornado indietro nel tempo nel 1974 fondai una scuola subacquea a Brindisi nei locali della sede Enal, gentilmente concessimi dal Direttore sig. Di Lecce e sotto l'egida della Fias (Federazione Italiana Attività subacquee, sponsorizzato anche dalla AMF MARES di Rapallo, la nota ditta di attrezzature subacquee, passai all'insegnamento dell'immersione subacquea, quale istruttore federale e formai una squadra di sub , organizzando anche gare di caccia subacquea. La FIAS volle indire il Campionato Italiano di Caccia Subacquea a Brindisi (Marina di Ostuni)  e con l'appoggio della Provincia e della Regione Puglia organizzammo una grande manifestazione alla quale parteciparono atleti da tutta Italia. Io vinsi il titolo (tanto per gradire..)e divenni un  pupillo della Mares Rapallo,diventando anche collaudatore di attrezzature subacquee e nel contempo "giornalista" delle riviste "Pescare in mare"
 ed "il subacqueo".

Era i 1979 e la "vecchia passione" per il culturismo mi fece riprendere l'attività pesistica. Ero "andato fuori forma" e dovetti lavorare duro per  "rimettermi in sesto" con palestra e bici. Nel 1980,affacciandomi al mondo del ferro, notai un profondo cambiamento negli atleti che partecipavano alle gare di sviluppo muscolare: Ormai l'era del doping aveva preso il sopravvento: Tutti (o quasi) facevano uso di sostanze chimiche per svilupparsi "di più e subito" e l'era della vecchia CULTURA FISICA era ormai tramontata.
Decisi di riunire alcuni vecchi amici degli anni 60 e prendemmo atto di questa nuova realtà e dopo lunghe discussioni, sentendo le opinioni di tutti, decidemmo di "modificare" la sigla della vecchia FIDCF in FICFNatural! Ovviamente non eravamo in grado  di  sottoporre gli atleti a controllo antidoping, ma ci regolavamo "a vista.." Organizzammo così il Primo Mister Italia Natural (a Brindisi): Gigi Vellucci, Giuseppe Trombetta, Giuseppe Castiglioni,Kuki Spinelli ed io  iniziammo questa nuova era NATURAL.
Comunque non era facile limitare la partecipazione degli steroidizzati senza un controllo medico, ma perlomeno avevamo posto la prima pietra verso la Cultura fisica Natural. Trombetta in seguito fondò a Bari una sua federazione Natural ed organizzò numerose gare. Finalmente oggi possiamo finalmente dire di avere una vera Federazione Natural, la NBFI con la rivista Olympian's del Presidente ed editore Sandro Ciccarelli che organizza ogni anno il Mister Italia Natural (veramente Natural con controlli severissimi) avvalendosi di uno staff molto valido:Kristian Montevecchi, Pasquale Cozza, Matteo Guida, Annalisa Ghirotti, e tanti altri validi collaboratori che si battono per rendere pulito questo meraviglioso sport!

Siamo nel 2013 e tra breve arriva il 2014.La nuova era della Cultura fisica Natural ha già cinque anni di successi alle spalle ed un futuro radioso.

Personalmente ho deciso di non gareggiare più, anche se aderisco a qualche invito di amici organizzatori per mostrarmi e poter dire che anche in età avanzata si può essere ancora sani e forti con la cultura fisica Natural!
Comunque io non ho ancora mollato! Mi alleno sempre nella mia palestra casalinga, ben attrezzata, e pratico ancora il ciclismo agonistico, specialmente il cross country e la Mountain Bike partecipando alle gare e faccio delle sgroppate di oltre cento kilomentri con al bici da corsa in carbonio per prepararmi alle prossime gare di gran fondo e mediofondo amatoriali. Pratico la caccia subacquea in apnea e nuoto a lungo con maschera e pinne, spingendomi al largo e scendendo profondo, grazie anche al "fiato" che mi ha dato la bici. Forse ho "fermato il tempo", perchè continuo a fare tutto ciò che facevo a vent'anni......  da oltre cinquant'anni! Grazie Dio che sei così buono con me!. Icaro.

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