Storie del ciclocross Pugliese - Capitolo 3

 Storie di CicloCross Pugliese - Capitolo 3
11 Dicembre 2007 - di Icaro Milocco
Terzo capitolo di una saga di "Racconti di ciclismo Pugliese".
Icaro Milocco,, veterano del mondo del ciclismo, preparatore atletico, più volte campione della specialità, ci racconta passi di storia vera, per ricodare le origini del ciclocross pugliese.
Un invito ad altri specialisti per contribuire alla continuazione dell'opera.
Siamo arrivati alla fine degli anni cinquanta.
Il Comitato regionale pugliese cambia sede. Da Barletta si trasferisce a Bari,inizialmente a conduzione commissariale,poi,grtazie al sorgere di numerose società ciclistiche baresi,pone le radici a Bari,con sede in corso Italia.Domenico Pantaleo,iI neo Presidente traccia le basi per uno sviluppo a macchia d'olio del ciclismo nel territorio pugliese.
Precedentemente la denominazione del Comitato ciclistico era:Appulo-Lucano. Perché in Lucania e Basilicata non vi era ancora un movimento ciclistico sufficiente.

Vorrei nominare alcune societtà "storiche" pugliesi; iniziando dal Foggiano : Pedale Foggiano,Tutolo Lucera v.c.S.Severo,Terra Apuliae Manfredonia,Cicogna Cerignola, ''Torpado'' Sannicandro Garganico (ed altre ancora che al momento non riesco a rammentare).

Scendendo nel barese,:Velosport Trani,"Lanotte", frt.lli Sanna Barletta,ve.Bisceglie,S.Francesco Corato, v.c.Canosa"vc,Adelfia,v.c.Bitonto,"Girardengo"di Gravina di Pug1ia, ed a Bari citta: Cesare Picca,Pedale Barese,Doniselli,Torpado,Ursus Gomme,Donato Bruno,PoI.Palese,v.c.Monopoli,Plo.Vinci Libertas Fasano,Ariani Cisternino,v.c. Ceglie Messapica,Giannotti Ostuni,Cicli Vacca Oria,.A Taranto Speciale Taranto,Marangiolo,a Lecce la "Rudiae" ,Pallara,vc.Leccese e tante altre diche al momento non rammento.
Ebbene,inizia così il periodo d'oro del ciclismo,con l'organizzazione di numerose gare, sia su strada che su pista e ciclocross.

Tornando al ciclocross,a Bari il Teatro "La Scala" era il coiddetto "Canalone" ,un antico letto di un fiume in secca che attravesava la zona nord di Bari ,con la foce nei pressi della Fiera del Levante.Essendo molto ampio lo spazio tra le due "sponde"venivano create due corsie di gara,andata e ritorno,con "divagazioni pittoresche "oserei dire: un ponte-scala in legno faceva salire i ciclisti In gara per instradarli nelle campagne vicine(Allora incolte ,con collinette in terra,prati erbosi che comprendevano anche lunghi tratti da percorrere a piedi,bici in spalla.
Altre discese alternative per "ritornare nel "Canion"del Canalone erano delle scalette ripide e strette che riportavano la gara nel tracciato abituale.
Nel periodo delle piogge poi, si allagava quasi tutto il canale, formando laghetti che i corridori percorrevano "guadandoli" con l'acqua che a volte entrava nelle scarpe! Le forature poi non si contavano .

Tutti usavano i tubolari,incollati con il mastice "gutta" ai cerchi ,tubolarti da strada ovviamente quasi slick che non tenevano sul terreno viscido.
Solo alcuni "eletti"erano riusciti a procurarsi (da Milano ..) gomme da cross,che erano adatte allo scopo sia per "tenuta" che contro le forature.
Io personalmente,con pazienza certosina "incollavo sui tubolari dei "dischetti " di gomma (che dopo una o due gare regolarmente si staccavano ... ) che sul bagnato tenevano abbastanza bene.

Un inconveniente molto comune (guasto meccanico momentaneo) era il "salto della catena dall'ingranaggio centrale,specie per chi non aveva il doppio plateau con deragliatore !
Quando si saltava di sella o sugli ostacoli,spesso si verificava iI"salto di catena!"
Dopo "lunghi studi e riflessioni" (sto scherzando naturalmente) trovai la soluzione perfetta.
Avete presente i coperchi in alluminio (ora sono in acciaio inox..) delle pentole?
Ebbene,con l'aiuto di un "forbicione" ricavai due cerchi cui applicai i fori per i bracci della pedivella.

E con degli spessori e dei bulloni più lunghi li applicai sull'ingranaggio centrale internamente ed esternamente. La catena era "protetta e non saltava più.

Qualche anno dopo, mentre partecipavo a Imola al campionato nazionale FCI open (Dilettanti e professionisti ) in rappresentanza della Puglia, vidi che alcuni Campioni specialisti avevano adottato tale accorgimento(un unico ingranaggio con i due dischi di protezione ... )
Fu una mia intima soddisfazione pensare che per primo avevo ideato tale accorgimento.
Ma parliamo ora di Campioni del ciclocross pugliese.
Anni sessanta. Un nome su tutti emerge nel ciclocross: Nicola MANZARI!
Merita il "grassetto"perche' fu il vero dominatore del cross pugliese.

Nel frattempo io avevo espletato il servizio militare (nella P.S. a Milano) ed ero tornato dopo circa tre anni di inattività ciclistica, avendo praticato altre discipline sportive nelle Fiamme Oro: Karate,Judo Sollevamento Pesi,Portiere di calcio,Atletica Leggera,nuoto, (mi mancavano l'ippica e le... bocce) .
Tornato a casa,ripresi ad allenarmi ed a praticare il ciclocross, ma trovavo sempre due,tre avversari che mi precedevano.

.. continua ..
ICARO MILOCCO
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